La Padrona - Parte II - L Aquila Trasgressiva

La Padrona - Parte II - L Aquila Trasgressiva

La padrona - II° Parte – Finalmente arriva la data fatidica dell’incontro, per tutto il giorno ho il pensiero fisso su quello che potrà succedere ed inizio a fantasticare sul luogo, sula segretaria, sull’aspetto della “Divina”… Arrivata la sera, mi presento al luogo indicatomi, con il cuore in gola, pulito e profumato, è una casa indipendente di un paio di piani, non lontano dalla città, suono il campanello, dall’interno sento della musica, poco dopo la porta si apre e si presenta davanti a me una signora di mezza età vestita da cameriera che molto cordialmente saluta, io le faccio vedere la mail dell’appuntamento e lei mi fa cenno di seguirla…entro in una stanza molto ordinata dove c’è una scrivania, un pc a cui è seduta una ragazza giovane, vestita molto elegantemente, dai capelli biondi raccolti, che si presenta come la segretaria e mi fa accomodare su una poltroncina, io le do la mail su cui è indicato il codice identificativo personale (per garantire la privacy) a cui fa riferimento la mia scheda elaborata a seguito delle risposte date precedentemente; come da accordi, verso la metà di quanto richiesto; dopo la signorina fa una telefonata e ricompare la cameriera di prima che mi accompagna nella sala delle cerimonie, così l’ha chiama la segretaria: un luogo spazioso, arredato con divani, un armadio, in un angolo un comò con un grande specchio, sembra proprio la stanza dove si svolgerà la mia vestizione; la cameriera mi fa accomodare su un divano e mi dice di attendere l’arrivo delle “sacerdotesse”, io ringrazio e saluto. Quel momento mi sembra che non passi mai, ad un certo punto si apre una porta da cui escono due creature dalle sembianze angeliche: giovani dal viso lucente, un’età apparente sui 20 anni, una bionda e l’altra mora, vestite in lunghe tuniche bianche che mi salutano facendo l’inchino che contraccambio, mi danno il benvenuto nel tempio della “Divina” e mi porgono una tazza contenente la tisana della purificazione interna (necessaria per liberarmi dalle impurità interne del corpo) io la bevo, ha un gusto gradevole, dopo qualche minuto fa il suo effetto e vado in bagno: una stanza molto spaziosa, con ampi specchi, una grande vasca idromassaggio; dopo essermi purificato le “sacerdotesse” mi invitano a spogliarmi e mi fanno accomodare su un lettino a pancia sotto a gambe larghe, vedo che indossano dei guanti e prendono una bomboletta di schiuma da barba e un rasoio, capisco che inizia la depilazione anale: una delle due prende una specie di forcipe per tenere allargati i glutei, mentre l’altra inizia a spargere la schiuma, sento una sensazione di freddo, dopo qualche minuto l’operazione è conclusa, mi ripuliscono, mi fanno girare e adesso tocca alle gambe per finire con l’inguine; dopo la depilazione, si tolgono le loro vesti e mi invitano ad entrare nella vasca idromassaggio per il bagno di purificazione: con molta delicatezza mi insaponano con una doccia schiuma dalla profumazione molto intensa ma piacevole, questa operazione, inevitabilmente, porta all’eccitazione che le “sacerdotesse” con esperienza ed estrema cura portano alla fine (anche questo fa parte del rito della purificazione). Terminato il bagno mi avvolgono in un accappatoio bianco e mi accompagnano nella stanza di prima dove mi fanno accomodare su una poltroncina e iniziano a farmi il pedicure e manicure: alle mani mi danno uno smalto sul rosa scuro, ai piedi un rosa più chiaro, dopo si passa al trucco: fondo tinta, rimmel, rossetto rosso fragola, adesso si che inizio a sembra una donna A questo punto una delle “sacerdotesse” apre un armadio e prende una scatola dove c’è un etichetta con il mio identificativo, all’interno c’è il materiale preparato su misura per me: tira fuori dalla scatola un paio di mutandine contenitive, color carne di lattice che simulano l’organo femminile, mentre hanno un foro sulla parte posteriore, me le fanno indossare, mi stanno proprio bene! Dopo di che la vestizione prosegue con le calze autoreggenti e il reggiseno imbottito con le protesi al silicone( una bella terza!), per finire con un bel paio di mutandine e l’intimo è pronto! Mi invitano a guardarmi allo specchio e sono proprio soddisfatta! Da un altro armadio prendono i vestiti: una minigonna in pelle nera, una camicetta bianca, per finire l’opera con delle scarpe rosse col tacco e i laccetti (uso schiava), una collana ed un paio di orecchini, da ultimo mi fanno indossare una bella parrucca di capelli rossi a caschetto, adesso sembro proprio una p……! qualche spruzzata di profumo sono pronta per “Divina”.

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